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N.7 Aprile 2007
|  |  |  | I pionieri italiani del volo in dirigibile |
Nel 1905 il conte Almerico Da Schio, dopo aver superato difficoltà tecniche, delusioni, impegni finanziari ingenti, scetticismi e problemi di tutti i tipi, riuscì finalmente a portare a termine la costruzione del primo dirigibile
italiano che compì il primo volo a Schio il 17 giugno. L'Aeronave Italia era il dirigibile più evoluto mai costruito fino a quel momento e presentava due innovazioni che il suo realizzatore aveva ideato fin dal 1885 ovvero la carena elastica, che consentiva di fare a meno dei complessi apparati utilizzati negli altri dirigibili per compensare le variazioni di pressione dell'involucro dovute al mutare della quota e che manteneva in tensione l'involucro lasciandone immutata la forma, e i cosiddetti aeropiani che contrastavano il beccheggio e favorivano salita e discesa e che verranno adottati in seguito da tutti i costruttori di dirigibili. Fino a quel momento, infatti, tutti i dirigibili sperimentati avevano volato in un'atmosfera calma o con il favore del vento: nessuno era riuscito a descrivere una curva chiusa e tornare al punto di partenza. Il dirigibile semi-rigido di Arturo Crocco, il Norge di Umberto Nobile, il record di altezza di Guido Piacenza e gli aerostati di Enrico Forlanini utilizzati nel corso della prima guerra mondiale.
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